Teoria dell'equilibrio cognitivo

La teoria dell'equilibrio cognitivo (in inglese Balance theory) in psicologia sociale è una teoria nell'ambito dello studio dell'atteggiamento. Fu formulata da Fritz Heider nel 1958[1] e fa parte della famiglia delle teorie che hanno come base teorica la teoria della dissonanza cognitiva di Leon Festinger.

La teoria concettualizza la coerenza cognitiva come spinta verso l'equilibrio psicologico. La coerenza è l'impulso a mantenere i propri valori e le proprie credenze nel tempo. Heider ha proposto che le relazioni di "sentimento" o di gradimento sono equilibrate se la valenza affettiva (di segno positivo o negativo) all'interno di un sistema si moltiplica in un risultato positivo. In un sistema vengono descritte le relazioni che esistono tra individui e tra oggetti e individui. Quando per qualche ragione l'equilibrio nel sistema viene a mancare, le persone cercano immediatamente di ripristinare una condizione di coerenza, ossia uno stato di equilibrio. La base teorica è che ogni persona mira a mantenere una stabilità psicologica, e forma le sue relazioni (con altre persone o nei confronti di oggetti) in base ai suoi atteggiamenti e gusti.

In sintesi, gli atteggiamenti degli individui all'interno di un sistema tendono a mantenere uno stato di equilibrio.

  1. ^ Heider, Fritz (1958). The Psychology of Interpersonal Relations. John Wiley & Sons.

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